LEGGE 104/1992: INVALIDITÀ CIVILE E INDENNITÀ DI ACCOMPAGNAMENTO
Come noto la Legge 104/1992 si occupa della disciplina delle disabilità gravi. Tuttavia, non molti sanno che ai soggetti ai quali venga riconosciuto un handicap grave (L- 104, art. 3, comma 3), non sempre viene riconosciuto in automatico il diritto all’indennità di accompagnamento, vale a dire l’assegno di invalidità erogato dall’INPS. Ciò in quanto la visita per ottenere il riconoscimento dell’invalidità e la visita per ottenere l’indennità di accompagnamento (cioè l’assegno mensile) seguono due procedure differenti, per cui talvolta può capitare che pur essendo stata riconosciuta un’invalidità grave non venga riconosciuto il diritto al sostegno economico.
È quanto accaduto alla nostra assistita.
Invalida civile al 100% da molti anni per via di una malattia psichica cronica, all’ultima visita di controllo si è vista negare dall’INPS l’indennità di accompagnamento, peraltro sempre riconosciuta negli anni precedenti.
L’avvocato Laura Girelli insieme all’avvocato Valeria Crivillaro, dopo aver quindi analizzato la documentazione medica a disposizione e aver chiesto parere ai propri consulenti sanitari, hanno quindi consigliato alla propria assistita di impugnare il verbale INPS che accertava l’invalidità ma negava il diritto alla prestazione economica.
Si è quindi provveduto a depositare entro sei mesi dalla notifica del verbale sanitario, un ricorso per accertamento tecnico preventivo ex art. 445 bis c.p.c. all’Autorità Giudiziaria competente, che nel caso di specie è il Tribunale di Brescia – Sezione Lavoro. Il Giudice ha affidato l’accertamento ad un proprio consulente tecnico d’ufficio (CTU), che all’esito delle indagini svolte sulla paziente, ha ritenuto di accertare il suo diritto a ricevere l’indennità di accompagnamento. Il Giudice ha quindi accolto il ricorso presentato dai legali Girelli e Crivillaro, omologando l’accertamento del CTU.
Grazie all’azione legale proposta, la nostra assistita si è vista riconoscere il proprio diritto a percepire l’indennità di accompagnamento e potrà ora pretendere dall’INPS gli assegni arretrati.
Di non poco conto il fatto che le spese legali e di CTU sostenute dalla paziente verranno interamente rimborsate da INPS che è stata condannata in tal senso dal Giudice.
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